Cultura
“Padre Pio: Tornerò tra cent’anni” di Luigi Ferraiuolo è il Campanile d’Oro di Sacrae Scenae
Assegnato dalla Giuria del Festival (presieduta da Nicola Bionda) il Campanile d’Oro al vincitore assoluto “Padre Pio: Tornerò tra cent’anni” di Luigi Ferraiuolo, che già nel 2022 aveva vinto un Campanile d’argento
ARDESIO – È “Padre Pio: Tornerò tra cent’anni” di Luigi Ferraiuolo il Campanile d’Oro della quinta edizione di “Sacrae Scenae – Ardesio Film Festival” il Festival Cinematografico Internazionale dedicato alle devozioni che dal 17 al 20 ottobre 2024 ha portato ad Ardesio registi da Boston negli Stati Uniti, da Caserta, Roma, Cagliari, Scicli in Sicilia, e dalla Lombardia e poi ospiti, appassionati di cinema, imprenditori, autorità, giornalisti e tante persone
Un vero clima da grande festival in cui i registi hanno partecipato alle proiezioni, incontrato la gente, visitato Ardesio e il territorio. “È questo il grande risultato di cui siamo orgogliosi – commentano Simone Bonetti, presidente di Vivi Ardesio e assessore alla cultura del Comune e Fabrizio Zucchelli ideatore e presidente del Festival – Sacrae Scenae, come emerso anche dagli apprezzamenti dei registi, ha colmato un vuoto grazie alla sua unicità, ma soprattutto consente attraverso il cinema di valorizzare quelle tradizioni legate alle devozioni popolari, le stesse che mantengono vivi i nostri borghi, e consente anche di farle conoscere e apprezzare”. E così dal palco del Festival Simone Bonetti ha lanciato la novità della prossima edizione: il istituire un nuovo premio per i film che raccontano di tradizioni locali “Ringrazio chi già ci ha creduto come i registi bergamaschi di quest’anno Diego Percassi e Paolo Colleoni, tra i finalisti” ha detto Bonetti.
Assegnato dalla Giuria del Festival (presieduta da Nicola Bionda) il Campanile d’Oro al vincitore assoluto “Padre Pio: Tornerò tra cent’anni” di Luigi Ferraiuolo, che già nel 2022 aveva vinto un Campanile d’argento. Tre le menzioni speciali, “Campanili d’Argento”: “A s’Orgolesa” di Davide Melis, “The 21” del regista americano Raouf Zaki, “Balucu” di Martina Giannone. Uno il premio della giuria, sempre “Campanile d’Argento”, assegnato a “Uno di fronte all’altro” di Barbara Patarini. Premiato poi dalla Giuria Popolare (presieduta da Umberto Zanoletti) il film “Guns & Rosaries” del regista irlandese Peter Kelly.
Il Campanile d’Oro e d’Argento raffigura il campanile del Santuario della Madonna delle Grazie di Ardesio, luogo che, legato alla devozione alla Beata Vergine, ha ispirato la nascita del festival.
Il festival è organizzato da Vivi Ardesio con la direzione artistica dell’Associazione Cinema e Arte e con promotori Comune di Ardesio e Pro Loco Ardesio e in collaborazione con la Parrocchia e il sostegno di numerosi enti e partner.
I film premiati e le motivazioni
VINCITORE ASSOLUTO (Campanile d’Oro)
“Padre Pio: Tornerò tra cent’anni” di Luigi Ferraiuolo – Italia – 53’
Motivazione della Giuria del Festival: Padre Pio: Tornerò tra cent’anni è un documentario ma è anche un viaggio affascinante alla scoperta di una delle figure più conosciute e discusse della modernità. Lo sforzo tecnico e rappresentativo di questo film ci accompagna per mano attraverso le parole inedite di Papa Francesco e la preziosa testimonianza della gente comune accorsa per attendere il ritorno del santo. Attraverso una preziosa ed efficace ricostruzione cinematografica il film ripercorre la vita di Padre Pio e il rapporto intimo con la sua terra, a partire da quei giorni a Pietrelcina “patria tanto amata dove in vita non poté fare mai ritorno”.
MENZIONE SPECIALE (Campanile d’Argento)
“A s’Orgolesa” di Davide Melis – Italia – 89’
Motivazione della Giuria del Festival: A s’Orgolesa racconta l’esperienza di un anno a Orgosolo con una struttura narrativa che ci cattura attraverso i suoni, le voci e i canti, portandoci a scoprire una terra fiera e orgogliosa delle proprie origini e delle proprie tradizioni. Il “Canto a Tenore” diventa lo strumento poetico dell’unione tra il passato e la contemporaneità di un’intera comunità.
MENZIONE SPECIALE (Campanile d’Argento)
“The 21” di Raouf Zaki – Stati Uniti – 3’
Motivazione della Giuria del Festival: The 21 è una forte testimonianza del più grande caso di martirio cristiano del nostro tempo. Un documento prezioso che ribalta l’agghiacciante messinscena cinematografica dell’ISIS, per restituirci, attraverso lo stesso mezzo, il sentito ricordo del loro sacrificio.
MENZIONE SPECIALE (Campanile d’Argento)
“Balucu” di Martina Giannone – Italia – 20’
Motivazione della Giuria del Festival: Interamente realizzato a Scicli, in occasione della Festa di San Giuseppe e della tradizionale cavalcata, Balucu ci immerge, con immagini potenti e poetiche, in una delle feste più caratteristiche del nostro paese, facendoci scoprire, attraverso gli sguardi e i gesti dei protagonisti, una tradizione ancora perfettamente viva, tanto da essere inserita nel registro delle Eredità Immateriali tutelate dall’Unesco.
PREMIO DELLA GIURIA (Campanile d’Argento)
“Uno di fronte all’altro” di Barbara Patarini – Italia – 11’
Motivazione della Giuria del Festival: Uno di fronte all’altro è un piccolo film, intimo e profondo nella sua semplicità. Capace di trasmettere il senso della spiritualità attraverso il confronto tra un padre e una figlia sullo sfondo della storia del Santo Patrono di Corato.
PREMIO GIURIA POPOLARE
“Guns & Rosaries” di Peter Kelly – Irlanda – 58’
Motivazione della Giuria Popolare:per averci introdotto nella vita e nelle opere di Padre Peyton, un’icona meno conosciuta ma di straordinaria importanza nella promozione della devozione mariana. Questo docufilm, grazie a una regia attenta e ad un’accurata ricostruzione storica, ci ha permesso di immergerci completamente nella vita e nel pensiero di questo straordinario sacerdote. La sua capacità di coinvolgere le masse nella pratica del Rosario, anche attraverso figure di spicco nel mondo dello spettacolo, è stata illuminata dallo Spirito. La sua visione della famiglia come bastione contro le sfide di un mondo in continua evoluzione, unita alla proposta della recita del Rosario come momento di condivisione e preghiera, risuona in modo profondo anche oggi.
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