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Cronaca

Circa 200 pensionati da Bergamo oggi alla manifestazione di Milano

Quella a Milano è stata una delle 24 piazze che vedranno la mobilitazione dei pensionati contro “una legge di bilancio inadeguata, che non tiene conto dei bisogni delle persone”

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Circa 150 persone a bordo di tre bus, più una cinquantina in treno: sono stati 200 i pensionati che da Bergamo sono giunti alla manifestazione organizzata dallo SPI-CGIL per questa mattina in piazza San Babila a Milano. Quella nel capoluogo lombardo è stata una delle 24 piazze che dal 28 al 31 ottobre hanno visto e vedranno la mobilitazione di pensionati e pensionate della CGIL in tutta Italia contro “una legge di bilancio inadeguata, che non tiene conto dei bisogni delle persone”.

“Rivendichiamo la tutela del potere d’acquisto dei pensionati, un sistema previdenziale che sappia garantire il giusto diritto alla pensione, ma anche risposte su sanità, non autosufficienza e fisco nel segno dell’equità e dell’universalità” ha spiegato Augusta Passera, segretaria generale dello SPI-CGIL di Bergamo, che è intervenuta dal palco.

“Invece di combattere con fermezza l’evasione fiscale e contributiva il Governo pensa ancora una volta a ridurre le pensioni. Occorre, invece, garantire la tutela del potere d’acquisto dei pensionati, come indicato nella piattaforma unitaria, per rispettare il patto tra Stato e cittadini. Riteniamo inaccettabile che il Governo, sul tema, non abbia mai aperto un vero confronto con le organizzazioni sindacali”, ha aggiunto Passera.

Il sindacato di via Garibaldi, in vista della giornata di protesta, aveva svolto 14 assemblee sul territorio provinciale. “Questa serie di incontri ha messo in luce come sia difficile per i semplici cittadini entrare nel merito delle azioni di governo e come spesso ci si fermi alla proclamazione di un ‘successo’ che tale non è. Questo esecutivo sta facendo digerire a piccoli bocconi decisioni che in realtà sono attacchi continui a un’idea di società equa e solidale. Ci è stato chiesto di non cedere e continuare a tutelare il nostro modello di società”, ha concluso la sindacalista.

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