Seguici su

Eventi

A Villa d’Ogna una serata con Giovanni Montagnani, alpinista e attivista ambientale

Un’importante occasione per conoscere la storia di Giovanni Montagnani, vittima di un incidente mentre arrampicava nel 2022

Pubblicato

il

giovanni montagnani
Giovanni Montagnani in una foto sul suo profilo Facebook

VILLA D’OGNA – Importante appuntamento domani sera, sabato 23 novembre, a Villa d’Ogna: il Gruppo Sci Alpinistico Fior di Roccia 1956 ha organizzato una serata di incontro con Giovanni Montagnani, alpinista e attivista ambientale, che condividerà la sua esperienza di vita e le sue sfide tra montagna e protezione dell’ambiente.

La serata è ad ingresso libero ed è un’importante occasione per conoscere la storia di Montagnani, vittima di un incidente nel 2022 che è stato per lui un modo per riflettere sul suo futuro e sul futuro del pianeta. La serata è organizzata presso l’Oratorio Beato Alberto di Villa d’Ogna sabato sera 23 Novembre alle 20.45.

Chi è Giovanni Montagnani

Giovanni Ludovico Montagnani, 34 anni, ingegnere elettronico e attivista per il clima, è uno dei fondatori del collettivo Ci sarà un bel clima, che promuove la discussione e l’azione sulla crisi ambientale in Italia. Nel 2022, un tragico incidente di arrampicata sul Lago Maggiore lo ha lasciato con gravi fratture alla tibia, allo zigomo e alla colonna vertebrale, con i medici che avevano previsto una paralisi permanente. Tuttavia, dopo due anni di ripresa straordinaria, Giovanni è oggi in grado di camminare senza supporti e percorre ogni giorno 50 km in bicicletta.

Nel suo libro Dopo l’incidente. E se andasse tutto molto meglio del previsto?, Montagnani racconta il suo percorso di recupero, che è stato reso possibile non solo da un intervento medico efficace, ma anche dalla sua forza di volontà e dalla sua determinazione. Dall’incidente, infatti, Giovanni è passato dalla paralisi totale a un progressivo recupero, grazie anche a tecniche di riabilitazione scientifiche.

La sua esperienza di recupero fisico lo ha spinto a riflettere sulla crisi climatica globale, considerando il parallelo tra la sua “seconda vita” e la possibilità di un futuro migliore per il pianeta. Nonostante le difficoltà, Giovanni è convinto che, come nel suo caso, anche il cambiamento climatico possa essere affrontato con impegno e determinazione, evitando di cedere alla rassegnazione. Crede fermamente che, se l’umanità saprà rispondere con forza alle sfide, potremo sperare in un destino diverso dallo scenario peggiore. La sua lezione è chiara: per superare le crisi, sia personali che universali, occorrono volontà, impegno e speranza.

Continua a leggere le notizie di Valseriana News e segui la nostra pagina Facebook

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *