Cronaca
Sciopero generale nazionale: a Bergamo in 4.000 al corteo. I dati sull’adesione
Sciopero generale a Bergamo: metalmeccanici tra il 75% e il 90%; alta anche l’adesione nella funzione pubblica, meno nel commercio
BERGAMO – Oggi è il giorno dello sciopero generale nazionale: ad andare in piazza, come accaduto questa mattina a Bergamo e in altre quarantasei città d’Italia, migliaia di lavoratori. In città, mentre i primi striscioni in testa al corteo avevano già oltrepassato l’ingresso del teatro Donizetti nel centro del capoluogo orobico, la coda si affacciava all’incrocio dei propilei in Porta Nuova.
Sciopero generale a Bergamo: le ragioni della protesta
Dai lavoratori delle fabbriche a quelli pubblici, dagli addetti del terziario a quelli dei servizi, dai giovani ai pensionati, le diverse categorie si sono organizzate per partecipare alla mobilitazione. Le ragioni della protesta si legano a doppio filo ai contenuti della Legge Finanziaria in discussione proprio in questi giorni in Parlamento, definita da CGIL e UIL “sbagliata e ingiusta”. Con lo sciopero di oggi si chiede di cambiarla, per aumentare salari e pensioni, per finanziare la sanità, l’istruzione e i servizi pubblici, ma anche per prevedere investimenti in politiche industriali e dell’abitare.
A Bergamo circa 4.000 lavoratori, pensionati, cittadini comuni hanno partecipato al corteo partito da piazza Pontida (una cinquantina di lavoratori dell’Università sono giunti da via dei Caniana e si sono uniti alla manifestazione principale) alle 10 e sfilato per le vie del centro, da largo Rezzara, a via XX Settembre, piazza Matteotti, passaggio Zeduri, via Tiraboschi, largo Porta Nuova, largo Gavazzeni, fino alla Prefettura di via Tasso. Lì alcuni lavoratori-delegati hanno preso la parola: per FIOM-CGIL Nicoletta Serina, per FLC-CGIL (scuola) Eugenio Bianchi, Andrea Giardina per FP-CGIL, poi per UILM-UIL Fedele De Vuono, per UILTrasporti Adriano Villa e per UILTEC-UIL Ivano Raimondi.
Nel frattempo, all’interno della Prefettura, Marco Toscano, segretario generale della CGIL di Bergamo, e Pasquale Papaianni, coordinatore provinciale della UIL di Bergamo, hanno incontrato la dottoressa Marisa Amabile, Capo di Gabinetto.
I primi dati raccolti
Questi i primi dati raccolti categorie sindacali i dati sulle adesioni d’inizio giornata in molti luoghi di lavoro (primo turno, nei reparti di produzione) tra i più rappresentativi del territorio provinciale presi a campione. Qui sono suddivisi per comparto:
Metalmeccanici (primo turno o giornata, in produzione)
Mazzucconi 90%
Evoca 80%
Brembo 75%
Exide 80%
Schneider Electric bassa tensione 85%
Funzione pubblica
Comune di Bergamo (asili nido), 2 aperti, 2 metà stanze aperte e l’altra metà chiuse, 2 nidi chiusi, in totale su 70 lavoratori scioperano in 42
ATS Bergamo, servizi farmaceutici 90%
Humanitas Castelli, ambulatori 100%
CDD Centro diurno disabili di Spirano e Verdello Coop Itaca rimasti chiusi
Endoscopia della Clinica San Marco, Iob di Zingonia chiuso
HPG23 servizio di terapia occupazionale chiuso
ASST Papa Giovanni XXIII presidio di Mozzo chiuso
Commercio e servizi (primo turno o giornata, in produzione)
Op Oasi (produzione Bonduelle) 70%, stessa percentuale riscontrata anche tra i somministrati
Leroy Merlin Curno 70%
Lidl Osio Sotto 80%
Eda servizi (appalti biblioteche di Bergamo) 55%
Work service (multiservizi ) appalto Euro Service di Ciserano 45 su 45 lavoratori, 100%
Carrefour Caravaggio 50%
Chimici, tessili, gomma-plastica (primo turno o giornata, in produzione)
Carvico 50%
Euro Pizzi 50%
Industria alimentare (primo turno e in produzione)
Sigmar 70%
Sanpellegrino 50%
Fine Foods 40%
Edilizia impianti fissi
Heidelberg Cements ex Italcementi di Calusco d’Adda 50%
Scuola
Università degli Studi di Bergamo, personale tecnico e amministrativo 40%
Cartotecnica
Neodecortech 55% (nell’unico reparto che non è in cassa ordinaria)
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