Cronaca
76 fori senza alcuna autorizzazione tra il 2020 e il 2023 nelle miniere della Val del Riso e Val Serina
76 fori senza alcuna autorizzazione tra il 2020 e il 2023, con quasi 4000 metri di carotaggi in eccesso e la captazione di sorgenti ad uso idropotabile nelle miniere della Val del Riso e Val Serina. Schiavi: “Fatti gravi che richiedono la massima attenzione da parte delle istituzioni”
76 fori senza alcuna autorizzazione tra il 2020 e il 2023 nelle miniere della Val del Riso e Val Seriana, con quasi 4000 metri di carotaggi in eccesso e la captazione di sorgenti ad uso idropotabile in un’area da cui dipende l’approvvigionamento d’acqua potabile per 500.000 persone. Questo è il preoccupante quadro delineato dal Ministero dell’Ambiente, con un parere di fine settembre ma divenuto di pubblico dominio in questi giorni, che ha bocciato il progetto di modifica del permesso di ricerca minerario presentato dalla società australiana Vedra Metals, da anni interessata allo sfruttamento dei giacimenti di piombo e zinco tra Valle del Riso e Val Serina.
La rilevazione delle irregolarità era stata comunicata al Ministero da Regione Lombardia, che con una relazione di fine luglio contestava i sondaggi realizzati e i prelievi di carote effettuati dal 2020 al 2023.
Carotaggi nelle miniere: duro il parere dei tecnici ministeriali
Particolarmente duro il parere dei tecnici ministeriali che, diffidando la società dalla prosecuzione dei lavori, parlano di un “quadro di irregolarità”, di “assenza di una conoscenza dell’idrologia dell’area approfondita (…) in un contesto estremamente fragile”. Si profila inoltre, per la stessa società, una multa da 35.000 a 100.000€.
“Quanto emerso dai documenti del ministero e dai rapporti dei tecnici di Regione Lombardia desta una grande preoccupazione” dichiara il consigliere regionale Michele Schiavi (FdI), “carotaggi non autorizzati e captazione di falde acquifere ad uso idropotabile, per di più in una zona strategica per l’approvvigionamento idrico dell’intera provincia di Bergamo, sono fatti gravi che richiedono la massima attenzione da parte delle istituzioni, anche per eventuali progetti futuri”.
La tutela del territorio
“La tutela del territorio è un tema di assoluta centralità – prosegue Schiavi -: le fragilità riscontrate e l’importanza a livello sociale ed economico delle nostre riserve acquifere richiedono una vigilanza attiva da parte di tutti gli enti competenti, mediante personale qualificato per controlli puntuali e approfonditi, mantenendo un livello assoluto di trasparenza sulle attività in corso. È da diverso tempo che questa società dichiara progetti importanti di recupero produttivo delle miniere per il nostro territorio: questo fatto mina sensibilmente la fiducia delle istituzioni nei confronti di chi vuole utilizzare queste risorse. Non ho mai espresso contrarietà a priori, ma i fatti emersi in questi giorni sono gravi e necessitano dei dovuti approfondimenti. Presenterò un’interrogazione in Regione per conoscere i dettagli di tutta la vicenda”.
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Claudio
6 Dicembre 2024 at 15:07
incredibile come si faccia di tutto per ostacolare il lavoro e la possibile sopravvivenza di territori con pochissime prospettive per il futuro…..ma no, puntiamo su un turismo del nulla.
pezzoli ferrante
6 Dicembre 2024 at 16:45
ora si meravigliano!!!!!! ma dov’erano le istituzioni quando hanno iniziato i lavori:ora fanno finta di fare le vergini violate, i soliti ipocriti!!!!!
Tom
7 Dicembre 2024 at 9:20
Paghiamo diversi controllori per controllare/vigilare, e poi accadono questi fattacci!
siamo messi bene, proprio bene…
Lorenzo
7 Dicembre 2024 at 15:02
i vincoli come sono stati messi si possono togliere! anziché negare che diano prescrizioni precise e lascino che il lavoro continui nell’interesse di tutti!
Rosy
8 Dicembre 2024 at 8:36
Una maniera per procurarsi il rancio.
Occorre controllare chi lavora in questi cantieri che siano davvero utili e previsti dalle autorità.
Mafiosità di finti lavori stradali ed edili per scopi personali, confermo che esiste.