Seguici su

Cronaca

Omicidio di Pontirolo Nuovo: c’è un fermo per la tragedia

Omicidio di Pontirolo: il sospettato è stato condotto presso la Casa Circondariale di Bergamo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria

Pubblicato

il

Carcere di via Gleno

Nel corso delle indagini condotte a seguito dell’omicidio di ieri di Roberto Guerrisi, 42enne di Boltiere, a Pontirolo Nuovo, sono state condotte dai Carabinieri ininterrotte attività investigative che hanno consentito di raccogliere concordanti indizi di colpevolezza a carico di un italiano 58enne. Si tratterebbe dello zio del fidanzato della figlia di Guerrisi, abitante in un appartamento posto in un edificio limitrofo alla scena del crimine, che aveva esploso alcuni colpi di arma da fuoco contro la vittima.

Omicidio di Pontirolo Nuovo: 58enne in carcere

Tali elementi indiziari hanno consentito al Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Bergamo, che ha coordinato le indagini, di emettere nei confronti del sospettato un decreto di fermo d’indiziato di delitto con l’accusa di omicidio volontario. Per lo stesso reato risultano indagati per favoreggiamento personale altri 2 italiani, parenti del presunto autore del delitto.

Al termine delle formalità di rito e delle ulteriori attività in corso il sospettato è stato associato presso la Casa Circondariale di Bergamo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. 

Per la individuazione del presunto autore del delitto sono state determinanti le immagini acquisite dalle telecamere di un sistema di video sorveglianza privato che hanno ripreso la scena del crimine.  

Un confronto finito in tragedia

Alla base della lite, ci sarebbero dei maltrattamenti subìti dalla figlia del 42enne: suoi parenti raccontano che la giovane ventenne aveva denunciato il fidanzato la sera prima dell’omicidio, per delle botte ricevute. Il 42enne ha cercato così il confronto con i familiari del ragazzo e il diverbio è degenerato fino al colpo di pistola che l’ha ucciso.

Continua a leggere le notizie di Valseriana News e segui la nostra pagina Facebook

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *