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Cronaca

La nuova scuola materna di Alzano è realtà

Il 7 gennaio 2025, 125 bambini di Alzano Lombardo, sono entrati per la prima volta nella nuova scuola materna ‘Arca di Noè’

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ALZANO LOMBARDO – Il 7 gennaio 2025, 125 bambini di Alzano Lombardo, sono entrati per la prima volta nella nuova scuola materna ‘Arca di Noè’ inaugurata il 6 gennaio.

L’intervento, il cui costo è pari a 5,5 milioni di euro, finanziati da Regione Lombardia, Gse, Fondazione Cariplo e dal Comune di Alzano Lombardo si sviluppa su porzione di circa 3.380 mq del complesso di Villa Paglia e del suo parco vincolati entrambi dalla Soprintendenza ai BBAA ed estesi su una superficie di 15.865 mq.

A firmare il progetto è lo studio C+S ARCHITECTS di Carlo Cappai e Maria Alessandra Segantini, con uffici a Treviso e Londra, in collaborazione con lo studio Capitanio di Bergamo (coordinamento locale, direzione lavori, sicurezza e computi), e con la consulenza strutturale dello studio Myallonier, impiantistica dello studio MCZ, acustica di Andrea Breviario e geologica dello studio Castaldia.

Dove sorge la nuova scuola materna di Alzano

L’area dove sorge la nuova scuola ha una superficie di 3.380 mq. ed era l’area “degli orti” di Villa Paglia a nord del giardino ornamentale, da cui è separata ad ovest, da un pergolato costituito da una doppia fila di colonne in graniglia di cemento. A nord e ad est è delimitata da alti muri parte in pietra e parte in calcestruzzo che la separano rispettivamente da via Montelungo e da una proprietà privata. Altimetricamente è articolata su più livelli, con un dislivello medio di circa mt 3,50, separati da un muro di contenimento in ciottoli di fiume.

All’arrivo, da via Montelungo, della scuola si vedono solo gli shed di copertura, omaggio al glorioso passato industriale di Alzano, che suggeriscono la metafora della scuola come ‘fabbrica del sapere’. Un passato industriale che ha reso famosa Alzano Lombardo per il cemento bianco che ancora oggi si chiama ‘bianco Alzano’: un colore che definisce l’identità della nuova scuola, che gli architetti vogliono rivestita in tessere bianche di mosaico di vetro. Un dettaglio che è anche un omaggio ai Maestri  dell’architettura Italiana del Dopoguerra.

Il muro di cemento rosso disattivato incide il paesaggio trasformandosi in una rampa-gioco che i bambini riconosceranno come identità della loro scuola. Una rampa, che è anche seduta dove sono incise le figure degli animali del famoso puzzle che Enzo Mari ha disegnato per Danese nel 1957.

Nonostante si sviluppi su un unico livello, la scuola esplode all’interno in altezza grazie a una sezione complessa che raccoglie la luce non solo dalle grandi vetrate della facciata, ma anche dalla copertura a shed, memoria della vocazione industriale dell’area bergamasca, che permane come identità di questa terra e che contribuirà a consolidarsi nell’esperienza dei bambini, trasformandosi in eredità futura.

Come sono strutturati gli spazi interni

Il salone è spazio centrale di distribuzione ma anche spazio multifunzionale, spazio delle potenzialità, dell’invenzione di eventi speciali. Due corti interne scavano l’edificio come ‘stanze speciali a cielo aperto’ permettendo anche ai più piccoli di stare all’aperto il più possibile senza pericoli, essendo pavimentate con un tappeto antishock morbido e popolato dagli stessi animali di Mari, colorati. Lo spazio centrale esplode in altezza scandito da una sequenza di lucernari a shed impostati a 240 cm che portano la luce anche nelle zone più interne della scuola: una luce indiretta, diffusa, che fa da contraltare alla luminosità delle vetrate e delle corti.

Dall’ingresso, la trasparenza delle corti permette di traguardare il giardino sul lato opposto.

La scelta dei materiali è delicata: affida al legno i punti di contatto tra i bambini e lo spazio e favorisce l’intervisibilità tra tutti gli ambienti della scuola. Grande attenzione è stata posta all’utilizzo di materiali per garantire un’ottima acustica in ogni spazio.

Sul lato ovest si aprono le 6 sezioni della scuola che si affacciano su parco di Villa Paglia con i suoi alberi secolari e il pergolato storico, mentre verso il salone una porta a vetri e una grande vetrata raccontano lo scorrere della vita in ogni sezione. Il pavimento in linoleum bianco, steso sull’intera superficie della scuola (inclusi i servizi igienici), è inciso in ogni aula da un animale con un colore diverso, lo stesso colore utilizzato per le piastrelle di ceramica lucida del corrispondente bagno della sezione.

Sul lato opposto alle aule si trovano la palestra, l’infermeria, le aule insegnanti, la cucina con ingresso separato.

Opposto all’ingresso è invece il generoso spazio della mensa che si apre sul giardino e le aree giochi, due grandi cerchi in tappeto antishock colorato su cui di nuovo sono incise le sagome degli animali.

Anche lo spazio della mensa è scandito dalla sequenza degli shed con una luce calda e diffusa che contrasta con la luce che, al tramonto, entra dalle grandi vetrate che affacciano sul giardino.

Grazie all’utilizzo di energie alternative, l’edificio raggiunge i più alti livelli di efficienza energetica rappresentando per la comunità di Alzano Lombardo il primo edificio pubblico classificato NZEB (Nearly Zero Energy Building).

Il sindaco: un edificio costruito per essere sicuro, funzionale e altamente performante

Dichiara il Sindaco Bertocchi: “Il progetto è nato dalla consapevolezza che la vecchia scuola della Busa, costruita negli Anni Cinquanta, non poteva essere efficientata e resa antisismica con risultati soddisfacenti e così la scelta è stata la demolizione e ricostruzione della scuola in un ambito diverso, con una migliore esposizione solare e climatica e una posizione più centrale rispetto alla città, al fine di facilitare l’accessibilità e la prossimità ai servizi pubblici favorendo la didattica. È un edificio costruito per essere sicuro, funzionale e altamente performante e che raccoglie tutte le migliori tecnologie oggi disponibili. Una scuola pensata e progettata per favorire nuovi modelli di apprendimento, ospitandoli in un luogo accogliente e flessibile.”

Concludono Carlo Cappai e Maria Alessandra Segantini: “L’esperienza di questo progetto ci ha dato l’occasione di conoscere un territorio ricco di memoria antica e recente e, grazie alla collaborazione con lo studio Capitanio e con l’impresa Perico, che bene hanno saputo tradurre per noi le esigenze della comunità e del territorio e con cui abbiamo lavorato in grande sintonia, abbiamo seminato un’altra scuola restituendo ai cittadini di Alzano una parte di paesaggio oggi intercluso. Siamo onorati di aver lavorato con la comunità di Alzano per prenderci cura delle preziose risorse storiche, artistiche e di paesaggio e restituirle agli abitanti attraverso i bambini”.

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