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Cronaca

Arrestati in Spagna e Francia due fratelli tunisini ricercati dai carabinieri di Bergamo

Arrestati nei giorni scorsi in Spagna e Francia due fratelli tunisini ricercati per omicidio aggravato e traffico di stupefacenti in bergamasca

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Auto dei Carabinieri

Il 6 gennaio scorso il Servizio Interdipartimentale di Polizia Giudiziaria (SIPJ) della Polizia di Lione (Francia), in collaborazione con Il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Bergamo, ha arrestato un catturando, cittadino tunisino, ricercato da tempo a seguito del passaggio in giudicato di una condanna per lesioni gravissime, grazie ad un’operazione congiunta che ha visto il coinvolgimento di investigatori e forze di polizia di entrambi i Paesi.

L’arresto

L’arresto è avvenuto in esecuzione al Mandato di Arresto Europeo, emesso dalla Procura della Repubblica di Bergamo, dopo mesi di articolate indagini che hanno permesso di tracciare i movimenti del condannato, il quale si era sottratto alla giustizia dal mese di marzo 2024 mentre si trovava agli arresti domiciliari in attesa dell’installazione del braccialetto elettronico.  L’operazione ha coinvolto risorse investigative avanzate, con il coordinamento delle autorità giudiziarie italiane e francesi, e ha portato all’arresto del catturando nel comune di Villeurbanne, nell’hinterland di Lione.

Le indagini

Le indagini, avviate a seguito di un lavoro di intelligence incrociato, hanno permesso di localizzare il fuggitivo in un rifugio sicuro in territorio francese, supportato da parenti, dove l’uomo si nascondeva da tempo. L’uomo dovrà espiare la pena residua di 4 anni e 3 mesi di reclusione, poiché condannato in via definitiva per il reato di lesioni personali gravissime.  Nello specifico, in data 21 luglio 2022 veniva tratto in arresto in flagranza di reato per aver colpito violentemente una donna con un pugno, nei pressi delle pensiline di Bergamo, provocandone la rovinosa caduta in seguito alla quale quest’ultima batteva la testa sul manto stradale e finiva in coma.

Inizialmente sottoposto alla custodia cautelare in carcere, veniva poi ristretto in regime di arresti domiciliari in un comune della bergamasca, con applicazione del braccialetto elettronico. Nelle more dell’installazione del dispositivo, tuttavia, l’uomo, il 31 marzo 2024 si allontanava dal proprio domicilio, facendo perdere definitivamente le proprie tracce.

Nel contempo, a seguito delle lesioni riportate due anni prima e delle complicanze scaturite da un quadro clinico compromesso, in data 26 marzo 2024, presso l’Ospedale di San Giovanni Bianco, la donna decedeva; a seguito della morte della donna, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bergamo apriva un nuovo procedimento nei confronti dell’arrestato per il reato di omicidio preterintenzionale aggravato.

Durante la stessa operazione, le forze di polizia spagnole, sempre in collaborazione con il Nucleo Investigativo di Bergamo, nel mese di ottobre 2024 hanno tratto in arresto, a Barcellona anche un altro ricercato, fratello del tunisino, già condannato per reati inerenti la produzione e il traffico di sostanze stupefacenti. Quest’ultimo è stato già estradato in Italia ove dovrà scontare la pena residua di 9 mesi di reclusione.

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