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Cronaca

Brutta Atalanta e rigore inventato: in Champions il Bruges vince 2-1

Finisce 2-1 a favore del Bruges l’andata dei playoff di Champions League giocata in Belgio mercoledì 12 febbraio

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Una brutta Atalanta per lunghi tratti dell’incontro, ma anche un’assurda decisione finale che falsa il risultato. Finisce 2-1 a favore del Bruges l’andata dei playoff di Champions League giocata in Belgio mercoledì 12 febbraio.

Nell’undici titolare Gasperini sceglie Rui Patricio in porta (Carnesecchi, al rientro, è in panchina) Posch in difesa (Toloi in panca) e Pasalic sulla tre quarti, dietro a Retegui e De Ketelaere, galvanizzati rispettivamente da poker di Verona e ritorno alle origini nello stadio di casa. In campo ci sono Rui Patricio, Posch, Hien, Djimsiti, Zappacosta, Ederson, de Roon, Bellanova, Pasalic, De Ketelaere, Retegui.

Il Bruges si dimostra assolutamente all’altezza, a dispetto delle previsioni della vigilia che volevano i belgi sfavoriti. Anzi a dire il vero la squadra di Hayen si mostra di molto superiore, per qualità di gioco, velocità e qualità offensiva. L’Atalanta gioca un’orribile mezz’ora, con la retroguardia in balia degli avversari e palloni sanguinosi persi a ripetizione.

Le occasioni per andare al tiro da parte dei padroni di casa sono davvero troppe e al 15′ arriva l’inevitabile vantaggio con Jutgla, servito da Talbi cui Posch letteralmente regala il pallone: 1-0.
La reazione fatica ad arrivare, Posch viene dirottato a destra con Djimsiti a sinistra. La prima vera occasione arriva al 40′ con Retegui (unico vivo e vivace) che sfiora il palo di esterno. Sull’azione successiva il pareggio, con De Ketelaere e Zappacosta lesti al fraseggio su rimessa laterale e Pasalic che raccoglie di testa a centro area con stacco impeccabile: 1-1 e tutti al riposo per chiarirsi le idee.

Nel secondo tempo l’Atalanta non decolla e il Bruges imperversa di nuovo per venti minuti. Gli uomini di Gasperini propongono un assortimento infinito di palloni persi ed errori in ripartenza. Buon per loro che i belgi sono poco risoluti al tiro o nell’ultimo passaggio.

Dopo venti minuti l’Atalanta da finalmente segnali importanti, forte dell’ingresso di Cuadrado e Samardzic (fuori Bellanova e Pasalic). Prima Zappacosta schiaccia di testa (bella parata del portiere sul primo palo), poi Samardzic spara a lato tutto solo da dentro l’area: era più di un rigore in movimento. È un fuoco di paglia, perchè comunque la squadra non decolla. Entrano anche Toloi (fuori Posch), Brescianini (fuori Retegui esausto) e Palestra (fuori Zappacost. Quando ormai il pareggio sembra conquistato arriva il protagonista che non ti aspetti. È l’arbitro turco Meier che fischia un rigore i-n-e-s-i-s-t-e-n-t-e per un contrasto fra Hien e Nilsson che poi realizza. Le proteste (più che giustificate) e le ammonizioni si sprecano, ma finisce 2-1. Tutto si deciderà a Bergamo il 18 febbraio. Ci vorranno un’altra Atalanta e, soprattutto, un altro arbitro.

Giambattista Gherardi

Foto Atalanta.it

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