Seguici su

Cronaca

Lì dove non si scia più: a Bergamo si presenta il progetto ALTe

Il progetto “Alpine Leisure Transformation – ALTe” nasce con l’obiettivo di affrontare le sfide legate alla valorizzazione turistica nelle aree dove non si scia più: si parte dal comune di Gandino, partner del progetto

Pubblicato

il

BERGAMO – Il progetto “Alpine Leisure Transformation – ALTe” nasce con l’obiettivo di affrontare le sfide legate alla valorizzazione turistica delle aree montane lombarde, in particolare in relazione alla crisi del turismo invernale e ai cambiamenti climatici in corso. Al centro dell’iniziativa, che coinvolge l’Università degli studi di Bergamo (capofila), la Provincia di Bergamo e il Comune di Gandino, c’è l’analisi delle conseguenze della modernità industriale sulla montagna alpina.

Sabato 22 febbraio a partire dalle ore 10:00 presso lo Spazio Viterbi – Via Torquato Tasso, 8 a Bergamo si terrà il convegno di apertura dei lavori. Un’occasione per presentare sfide ed obiettivi alla presenza di alcuni dei principali attori coinvolti nel progetto.

Il Progetto ALTe

La modernizzazione delle Alpi ha portato alla costruzione di infrastrutture e alla massificazione del turismo, ma, con la dismissione delle stazioni sciistiche, molte comunità locali stanno affrontando il peso di un cambiamento che rischia di trasformarsi in una nuova “gabbia d’acciaio”. Il progetto ALTe mira a dare voce alle comunità locali cercando di evitare che la risposta alla crisi del turismo invernale diventi una transizione imposta dall’esterno, senza tener conto delle specificità e delle necessità dei territori coinvolti.

ALTe, finanziato da Fondazione Cariplo, si propone di creare un modello di sviluppo sostenibile e partecipato, che trasformi le difficoltà attuali in opportunità di rinascita per le terre alte, attraverso politiche di transizione che siano adattabili e replicabili. Un’opportunità unica per immaginare un riutilizzo degli spazi dismessi del turismo invernale nel territorio della provincia bergamasca e coinvolgere direttamente le comunità montane nella progettazione del proprio futuro, facendo della trasformazione una risorsa per il territorio e per le generazioni a venire.

Quattro azioni con il coinvolgimento del Comune di Gandino

Gandino è stato preso a modello come territorio una volta punto di riferimento per le vacanze invernali in cui lo skilift e la seggiovia che partiva dal paese fino al Monte Farno sono solo un lontano ricordo. L’ateneo ha scelto la «Seggiovia Gandino – Farno» come caso di studio pilota del progetto, che intende espandersi ad altre località bergamasche con quote medie che stanno vivendo le stesse problematiche.

Il progetto svilupperà quattro azioni che coinvolgeranno i territori di Gandino e le comunità che li abitano tra gennaio 2025 e giugno 2026. Le azioni progettuali adotteranno approcci multidisciplinari e ognuna di esse avrà un proprio obiettivo specifico.

AZIONE 1

Analizzare il contesto della montagna bergamasca, con particolare riferimento ai focolai di crisi socioculturale, economica e territoriale che derivano dalle transizioni in atto, causate anche dai fenomeni di cambiamento climatico e con particolare riferimento ai contesti territoriali che ospitano stazioni sciistiche invernali dismesse o in via di dismissione.

AZIONE 2

Co-progettare scenari innovativi di trasformazione con le comunità coinvolte al fine di renderle protagoniste dello sviluppo del proprio territorio in un’ottica di empowerment e produzione di conoscenza locale.

AZIONE 3

Valutare gli impatti degli scenari di trasformazione emersi dalle comunità per favorire il dispiegamento di politiche idonee a sostenere le transizioni in atto da forme di economia basate sul turismo invernale verso modelli destagionalizzati.

AZIONE 4

Estendere il modello di analisi e intervento ad altre realtà e altri contesti in chiave sovralocale e regionale.

Continua a leggere le notizie di Valseriana News, segui la nostra pagina Facebook o iscriviti al nostro gruppo WhatsApp

8 Commenti

1 Commento

  1. giovanni

    17 Febbraio 2025 at 17:54

    Questo articolo mi ricorda tanto la supercazzola del film amici miei.

  2. Tom

    17 Febbraio 2025 at 19:53

    Suvvia cribbio consentitemi, e quando mai Gandino può essere stata una “attrazione turistica”!?
    Non si offenda nessuno, ma MOLTO difficile é pensare a Gandino “turistica”.

  3. maurizio boffelli

    17 Febbraio 2025 at 22:12

    Questi studiano e altri invece vorrebbero perforare il Pizzo di Petto…

  4. Guido

    18 Febbraio 2025 at 7:43

    Finalmente un approccio più lungimirante rispetto alla supercazzola prospettata da Colere e Lizzola.

    • Andrea Messa

      18 Febbraio 2025 at 10:54

      Guido e Maurizio, già qui siamo in tre ad esprimerci favorevolmente alla bella iniziativa. Gandino potrà anche non essere una meta turistica ‘a la mode’, ma se solo se ne conoscesse la Storia, la Cultura ed il Territorio intorno si capirebbe che rivalutare queste nostre valenze potrebbe risultare vincente. Rovinare tre piccole Valli ancora intatte per fare spazio ad attività turistiche, legate alla neve che non c’è, che già sappiamo ampiamente saranno ‘un buco nell’acqua” mi ricorda molto il “drill baby drill” di oltreoceano, e mi domando “cui prodest ?” Il voler proseguire nella sancita distruzione del territorio per creare/conservare località sciistiche in modo artificiale e altamente inquinante, con un inaccettabile consumo di acqua ed energia, credo sia finalizzato solo a operazioni finanziarie gestite da “Privati” , ma con soldi “Pubblici”. E intanto io son senza medico di base da tre anni !!! Vediamoci a Bergamo sabato 22 e confrontiamoci…da qualche parte si dovrà pur partire , Gandino ? ben venga !!!

      • Maria Vezzoli

        18 Febbraio 2025 at 16:25

        grazie Andrea Messa! concordo.

  5. MAXB

    18 Febbraio 2025 at 17:21

    Buongiorno, la questione è che si parla di confronto o dicussione, ma il nome è già una sentenza, ALT…..CONTRO, sempre, e comunque… Contro tutto…..
    Allora, Invece di fare salotto e chiacchiere in centro città, salite un po in montagna e fate un po di pulizia e manutenzione, perché prima o poi, potrebbe accadere che la montagna vi cada in testa…
    Grazie, saluti.

  6. Beppe Serturini

    18 Febbraio 2025 at 17:22

    L’iniziativa mi interessa e mi incuriosisce.

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *