Idee & consigli
Vini bianchi sempre più amati: la produzione continua a crescere
Vini bianchi sempre più amati, non solo una tendenza: la produzione continua a crescere

Anche nel mondo del vino le tendenze si rincorrono e cambiano nel tempo. Una che, negli ultimi anni, ha indubbiamente conquistato il centro della scena e le scelte di chi ama bere bene riguarda la preferenza per i vini bianchi, sempre più presenti sulle tavole degli italiani – e non solo – insieme con gli spumanti e le loro bollicine.
Il successo dei vini bianchi, spinto dalla diffusione degli e-commerce verticali che, come Tannico, grazie alla qualità e all’ampiezza delle proposte sono riusciti ad ottenere un ottimo posizionamento nella mente della clientela, è da ricondurre a diversi fattori.
Tra questi troviamo la sostanziale semplicità di abbinamento, così come la freschezza e i sentori piacevolmente fruttati, con un generale declinare del sapore verso una deliziosa sensazione eterea.
Gli ottimi numeri dei vini bianchi negli ultimi tempi si riflettono anche nell’export.
Esemplare è il caso del Gavi, con il 92% delle bottiglie di Docg destinate al mercato internazionale.
Tra le zone del mondo dove sono più richieste spicca il Regno Unito. Secondo posto, invece, per gli USA, mentre la terza posizione è occupata dalla Germania.
Eccellenti le performance pure quando si parla di vini rosati. Il loro consumo è protagonista di una crescita sostenuta. Analizzando da vicino questo quadro, si può notare, però, come la posizione dell’Italia non sia tra le prime.
Secondo gli esperti di enologia, il nostro Paese starebbe scontando una marcata parcellizzazione della produzione, che ha iniziato a diventare realtà nel momento in cui, cavalcando l’onda dell’iniziale successo commerciale dei vini rosati, tantissime aziende attive nel comparto vitivinicolo hanno cominciato a includerli nelle loro filiere produttive.
Se si guarda alla produzione italiana dei vini rosati, etichette apprezzate per aspetti che comprendono, in primo piano, l’acidità deliziosamente equilibrata, si può riscontrare senza dubbio un alto livello di qualità.
A differenza di quanto accade nel caso dei vini bianchi, in questo manca il fattore tradizione (eccezion fatta per alcune aree specifiche del Paese, come per esempio il Salento, l’Abruzzo o le sponde veronesi del Lago di Garda).
Con i consumi di vini bianchi e rosati aumentati rispettivamente del 10 e del 15,4% dal 2000 al 2021, l’Italia si conferma, nonostante difficoltà come quelle appena citate, un Paese da cui prendere esempio sia per quanto riguarda la qualità del prodotto finale, sia per quel che concerne la valorizzazione delle etichette.
Nel caso specifico dei rosati, si prospettano grandi vantaggi da progetti come Rosé Connection, partnership internazionale promossa dal Consorzio Valtènesi, celebre realtà del territorio bresciano, e da CIVP – Conseil Interprofessionel des Vinst de Provence con lo scopo di promuovere i vini rosé in Europa.
Continua a leggere le notizie di Valseriana News, segui la nostra pagina Facebook o iscriviti al nostro gruppo WhatsApp
