Cronaca
Bocconi per i lupi: avvelena un cane, individuato il responsabile
L’intento del soggetto era quello di colpire i lupi; l’indagine ha preso avvio a seguito dell’avvelenamento di un cane, fortunatamente sopravvissuto

Bocconi avvelenati per i lupi in alta Valle Seriana: il responsabile è stato individuato dopo la denuncia per l’avvelenamento di un cane. Il nuovo grave episodio di bracconaggio in danno della fauna selvatica è stato accertato dal nucleo Ittico/Venatorio della Polizia Provinciale di Bergamo in Alta Valle Seriana.
Bocconi avvelenati per i lupi a Valcanale
L’accertamento scaturisce a seguito di informativa acquisita dagli agenti operanti sul territorio circa la presenza di esche e bocconi avvelenati posizionati lungo un sentiero della Valcanale, in comune di Ardesio, tra le località “Zulino” e “Monte di Zanetti”.
L’attività di indagine promossa dagli agenti di Via Tasso ha permesso di accertare, all’origine, l’avvelenamento di un cane che, dopo aver individuato e ingerito uno dei bocconi, ha manifestato tremori, vomito, spasmi e difficoltà di deambulazione: l’animale, tempestivamente ricoverato presso una struttura veterinaria privata, una volta diagnosticato l’avvelenamento riceveva le cure del caso che ne hanno consentito la sopravvivenza.
La Polizia Provinciale effettuati i dovuti sopralluoghi rinveniva effettivamente alcuni bocconi costituiti da carne trita contenenti sostanze, non meglio identificate, di colore viola/bluastro che venivano conferiti all’Istituto Zooprofilattico di Bergamo.
Al fine di evitare il reiterarsi di episodi di avvelenamento di fauna selvatica e domestica – posto che l’individuazione “a vista” dei bocconi è tutt’altro che agevole trattandosi di piccole esche talvolta seminascoste tra la vegetazione, negli anfratti rocciosi, o sotto le foglie – la Polizia Provinciale organizzava un accurato intervento di bonifica con l’impiego di un cane “anti-veleno” specificatamente addestrato perlustrando un’ampia zona della sponda orografica sinistra della Valcanale: l’intervento dava esito positivo permettendo il rinvenimento di altre esche avvelenate del tutto simili a quelle già individuate nei giorni precedenti.
Il soggetto è stato colto in flagranza di reato
Ma soprattutto, durante l’operazione di monitoraggio e controllo del territorio, veniva intercettato e fermato in luogo impervio lungo un sentiero secondario in località “Monte di Zanetti”, a quota 1450 metri, un soggetto – residente in zona – colto in flagranza di reato e intento a posizionare nuovi bocconi avvelenati costituiti da esche alimentari intrisi del medesimo liquido viola/bluastro: la persona deteneva nel proprio zaino parti delle esche, guanti in lattice per la loro manipolazione e sacchetti in plastica con evidenti tracce ematiche di altre esche preparate e già posizionate.
Il soggetto, colto di sorpresa e senza alcuna possibilità credibile di giustificare la propria presenza in quel contesto, ammetteva subito le proprie responsabilità giustificando le proprie azioni come un atto di difesa nei confronti dei lupi.
Lo stesso si adoperava per accompagnare gli Agenti e il cane anti-veleno lungo il percorso in cui – per tutta la mattinata – aveva disseminato altre esche avvelenate uguali a quelle detenute: venivano rimosse e poste sotto sequestro decine di esche lungo un tratto di più di due chilometri.
Durante i controlli di rito effettuati presso l’abitazione del soggetto si procedeva inoltre all’individuazione e al sequestro di una boccetta in plastica contenente la rimanenza del liquido impiegato per la predisposizione dei bocconi.
L’uomo è indagato presso il Tribunale di Bergamo
Il soggetto risulta indagato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bergamo per reati specifici in materia di tutela della fauna selvatica, uso di esche e bocconi avvelenati nonché per delitto tentato di uccisione di animali e maltrattamento.
“Si tratta di un gesto vile, ancorché illegale – afferma il Comandante della Polizia Provinciale Matteo Copia – che espone potenzialmente a gravi conseguenze numerose specie di fauna selvatica, appartenente anche a specie oggetto di particolare tutela dalla normativa nazionale e comunitaria, ma anche – come effettivamente avvenuto – la fauna domestica e animali d’affezione come i cani dei numerosi escursionisti che frequentano i territori delle Orobie bergamasche”.
Le indagini da parte della Polizia Provinciale proseguono mediante le attività delegate dalla Procura: in particolare il Sostituto Procuratore titolare del fascicolo ha disposto specifici esami di laboratorio, per il tramite dell’Istituto Zooprofilattico di Bergamo, al fine di determinare con certezza la sostanza velenosa impiegata per la costituzione delle esche avvelenate.
“E’ assolutamente necessario un processo di co-evoluzione per quanto concerne la convivenza tra uomo, attività antropiche e grandi carnivori, in particolare il Lupo – proseguono dalla Polizia Provinciale di Bergamo – non solo perché si tratta comunque di specie selvatiche protette ma, soprattutto, perché la loro ricolonizzazione naturale del territorio sarà un processo irreversibile per molto tempo e non sarà possibile un percorso diverso da quella di una convivenza basata anche sul cambiamento di alcune abitudini, per esempio nella gestione della zootecnia di montagna”.
Com’è presente il lupo in provincia di Bergamo
Il Lupo in provincia di Bergamo è presente con una popolazione stimabile in 20/30 esemplari: al primo branco, insediatosi tra l’Alta Valle Seriana e la Valle di Scalve già da alcuni anni, hanno fatto seguito un branco costituitosi tra la Val Serina, la Valcanale e la Val Brembana e un terzo branco a cavallo tra le provincie di Lecco e Bergamo, nella zona compresa tra la Val Taleggio, la Valtorta e la Valsassina, oltre a singoli soggetti in espansione monitorati dalla Polizia Provinciale anche grazie al contributo fondamentale dei cittadini che li segnalano.
L’etologia della specie, la sua capacità riproduttiva, le capacità trofiche ovvero la disponibilità alimentare del territorio bergamasco su cui insistono più di 20.000 ungulati selvatici tra Cinghiali, Cervi, Caprioli, Camosci, Stambecchi, e Mufloni e – più in generale – le dinamiche di popolazione di questo grande carnivoro lasciano presupporre per i prossimi anni una probabile ulteriore espansione degli areali di presenza.
“Il lupo non crescerà esponenzialmente”
Tuttavia il numero di Lupi complessivo che occuperà la nostra provincia non è certamente destinato a crescere esponenzialmente senza limiti poiché ogni branco occupa areali di centinaia di chilometri quadrati e difende il proprio territorio impedendo che altri branchi vi si insedino: è un primordiale ed efficace sistema di autoregolazione della specie che riguarda non solo il Lupo o i grandi carnivori predatori ma praticamente tutte le popolazioni di fauna selvatica.
La Polizia Provinciale di Bergamo è a disposizione – per il tramite della propria Sala Operativa che risponde H24 ogni giorno dell’anno al numero verde 800350035 – per l’assistenza a chiunque dovesse subire danni riconducibili ai grandi carnivori quali Lupo e Orso e in generale per qualsiasi criticità derivante dalla presenza di fauna selvatica: ogni segnalazione viene puntualmente acquista e verificata dagli agenti provinciali che effettuano i dovuti sopralluoghi e assistono i soggetti danneggiati avviando le pratiche risarcitorie previste da Regione Lombardia.
Quanto alla posizione dell’indagato si segnala che il procedimento versa nella fase delle indagini preliminari e che sussiste la presunzione di non colpevolezza sino all’eventuale condanna definitiva.
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Tom
19 Marzo 2025 at 14:18
Quando mai i berga”MASCHI” perderanno l’abitudine di fare certe azzatone…
Tom
19 Marzo 2025 at 14:22
P.S. Dimenticavo: quella del Lupo é una scusa/alibi!
Ed anche parecchio infantile visto il tipetto in questione…
Damiani Stefano
20 Marzo 2025 at 11:34
Per colazione, pranzo e cena i bocconcini, a lui pero’.