Seguici su

Idee & consigli

Guardare lo smartphone prima di dormire fa male? La rivelazione dell’ultimo studio

Pubblicato

il

Ragazza che dorme
Ragazza che dorme (© Pexels)

Trascorrere molto tempo alle prese con lo smartphone subito prima di dormire può avere effetti negativi sul sonno. Possiamo affermarlo con assoluta certezza: non lo dicono solo le opinioni comuni, ma a confermarlo sono anche diverse ricerche scientifiche e studi specializzati.

A tal proposito, ExpressVPN ha raccolto alcune testimonianze nel suo approfondimento sulla correlazione tra tecnologia e sonno.

L’esposizione alla luce blu è uno dei dilemmi più sottovalutati: tipica degli schermi dei dispositivi elettronici, questa radiazione ha una lunghezza d’onda simile a quella della luce naturale del giorno. Proprio per questo è in grado di “ingannare” il nostro cervello, inibendo la produzione di melatonina, l’ormone che regola il ciclo sonno-veglia. La mente rimane così in uno stato di attivazione, rendendo più difficile l’addormentamento.

Guardare lo smartphone prima di dormire fa male: cosa dice la scienza

Le ultime ricerche sull’argomento parlano chiaro: chi fa uso di dispositivi digitali prima di dormire impiega in media 10 minuti in più ad addormentarsi. Chi guarda contenuti emozionalmente intensi a letto, inoltre, ha un 31% in più di probabilità di svegliarsi durante la notte. Non dimentichiamo l’impatto mentale e comportamentale: il 72% degli intervistati utilizza lo smartphone sotto le coperte. Questa cattiva abitudine è spesso collegata a sonno frammentato, senso di stanchezza al risveglio e maggiore irritabilità.

Oltre alla già citata luce blu, il problema è anche cognitivo e psicologico. Scrollare continuamente contenuti, notifiche e mail mantiene il cervello in uno stato di iperattività, ben lontano dal rilassamento necessario per addormentarsi serenamente. Lo smartphone, in sostanza, incide realmente sulla qualità del riposo: usarlo con maggior cognizione di causa è fondamentale, così come stabilire dei limiti prima di andare a dormire.

Usare lo smartphone con consapevolezza: guida pratica per dormire meglio

Se davvero vogliamo tutelare il nostro riposo non possiamo più rimandare: urge passare all’azione, attuando qualche accorgimento concreto. Prima di tutto è bene stabilire una sorta di “coprifuoco digitale”: mettere i dispositivi in modalità aereo – o spegnerli – almeno un’ora prima di andare a letto e dedicare il tempo ad attività rilassanti. Via libera alla lettura di un libro cartaceo, alla meditazione, a tenere un diario o semplicemente ad ascoltare musica soft. Anche l’ambiente conta molto: lasciare lo smartphone fuori dalla camera da letto, o almeno lontano dal comodino, aiuta a evitare la tentazione di controllarlo all’ultimo momento o durante eventuali risvegli notturni. Per non essere costretti ad usarlo per impostare l’orario in cui svegliarsi, si può considerare l’impiego di dispositivi alternativi come le sveglie tradizionali.

Un altro accorgimento efficace è attivare le modalità notturne, disponibili praticamente su tutti i dispositivi, che silenziano le notifiche e attenuano la luce blu emessa dallo schermo. Non è certo una soluzione risolutiva e determinante, ma può dare una mano. Il nostro corpo ama la regolarità: addormentarsi e svegliarsi più o meno sempre agli stessi orari, seguendo una piccola routine serale priva di stimoli eccessivi, favorisce l’equilibrio del ritmo circadiano. In fin dei conti non serve stravolgere le proprie abitudini: è sufficiente introdurre piccoli gesti, ma con costanza. Nel tempo ci si accorgerà di quanto il sonno possa davvero migliorare con pochi, semplici cambiamenti: basta imparare a staccare un po’ prima la spina, in tutti i sensi.

Continua a leggere le notizie di Valseriana News, segui la nostra pagina Facebook o iscriviti al nostro gruppo WhatsApp

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *