Accoglienza migranti, li sindaco di Valbondione: “Andrò a Roma”

E’ un sentimento di abbandono e impotenza quello che ha spinto il sindaco di Valbondione Walter Semperboni, da sempre in prima linea sulla questione accoglienza migranti, a scrivere questa mattina alla Prefettura di Bergamo chiedendo chiarimenti in merito a questa gestione.

“Domenica 13 aprile – denuncia il sindaco in un’email – c’è stato un nuovo intervento di due pattuglie dei Carabinieri, per l’ennesima lite intercorsa tra clandestini ospitati al centro di Gavazzo. Purtroppo ad oggi le mie richieste sono state inevase e nulla posso fare se non recarmi fuori dal Quirinale a manifestare, orgogliosamente con la Fascia Tricolore in qualità di Sindaco del Comune di Valbondione”.

Semperboni: “Farò valere le ragioni di Valbondione a Roma”

Dopo le festività dunque, se lo stato di agitazione non sarà rientrato o comunque se la situazione non sarà risolta, Semperboni raggiungerà Roma per far valere le sue ragione e quelle dei suoi cittadini.

“Come amministratori sappiamo poco o nulla dei migranti ospitati – aggiunge -. Dovrebbero essere 53 a detta della Prefettura in una frazione di 15 residenti. Non hanno alcun modo di integrarsi in una realtà di montagna com’è la nostra, che vive già mille difficoltà. E’ questa l’accoglienza? I continui litigi sono la testimonianza del fatto che questo modello non funziona e grava solo sui comuni mettendo a rischio la sicurezza dei cittadini. Di fatto questo persone possono uscire e il sindaco resta l’autorità massima in materia in di sicurezza pubblica. Chiedo dunque che l’accoglienza venga gestita diversamente e lo chiederò anche a Roma”.

Anche la sindaca di Gromo Sara Riva, che vive la stessa situazione sul suo territorio, ha scritto una lettera di chiarimenti al Prefetto.

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