Cronaca
Migranti minorenni a carico del Comune e senza consenso, la sindaca di Gromo chiede chiarimenti
100 euro al giorno per i migranti minorenni ospitati nella struttura del comune di Gromo: la sindaca scrive al Prefetto

Il tema dei migranti accolti in alta Val Seriana mobilita gli amministratori locali: se il sindaco di Valbondione Walter Semperboni, informa che andrà a Roma ad esporre i problemi del suo comune, la sindaca del paese vicino, Gromo, ha scritto ieri, martedì 15 aprile, una lunga lettera alla Prefettura di Bergamo in cui espone le sue perplessità.
Oltre alla gestione lacunosa in generale, senza una comunicazione dei dati precisa a puntuale, Sara Riva lamenta la presenza e il relativo pagamento di due soggetti minorenni. Nella lettera la sindaca ricostruisce l’iter di quanto sta accadendo spiegando di non aver mai dato il suo consenso e soprattutto chiedendo chiarimenti in merito.
La lettera della sindaca di Gromo al Prefetto di Bergamo in merito al tema migranti
Scrivo la presente per rimarcare, per l’ennesima volta, il mio disappunto rispetto alla gestione della vicenda migranti a Gromo.
In data 07.04.2025, infatti, ho ricevuto una telefonata da un addetto della Prefettura che mi comunicava che due ragazzi del centro accoglienza migranti a Gromo si erano dichiarati minorenni e che, di conseguenza, sarebbero stati ospitati in una comunità con costi a carico del Comune di Gromo che avrebbe poi potuto chiedere il rimborso.
In data odierna ho ricevuto al protocollo dell’Ente due note da parte della comunità che accoglie i minori che preventiva una retta giornaliera pari a € 100,00 a persona con allegato, per entrambi i soggetti, un verbale di affidamento della Questura di Bergamo – divisione anticrimine – nel quale si fa riferimento alle “intese intercorse tra la Prefettura della Provincia di Bergamo e il Comune di Gromo”.
Sono pertanto a chiederVi quali siano le intese con il Comune di Gromo posto che la sottoscritta si è limitata a prendere atto di quanto riferito durante la telefonata, occasione nella quale non è stata richiesto alcun consenso al Sindaco.
Ma vi è di più: mi chiedo (rectius Vi chiedo) cosa ci facessero due soggetti minorenni nella struttura di Gromo che, se ho ben compreso, dovrebbe ospitare solo persone maggiorenni di sesso maschile.
Ritengo alquanto anomalo e discutibile il fatto che le generalità degli ospiti vengano richieste/ verificate solo successivamente al collocamento nella struttura e non preventivamente in modo da poter indirizzare i medesimi nei luoghi più idonei, anche a tutela dei soggetti stessi.
La situazione creatasi è a dir poco paradossale in quanto il Comune di Gromo si trova a far fronte (fosse anche solo a titolo di anticipo) a delle spese per il semplice fatto che due soggetti, da Voi collocati erroneamente nella struttura di Gromo, si trovavano sul territorio comunale per Vostra esclusiva colpa.
È altresì contraddittorio il fatto che, nonostante i solleciti, la sottoscritta non abbia mai ricevuto i chiarimenti richiesti (verifica delle condizioni di abitabilità dell’immobile, dei requisiti igienico sanitari da parte di ATS, della presenza di un piano di sicurezza aggiornato, controlli effettuati dai Vigili del Fuoco ecc.) ma che, nel frattempo, il Comune di Gromo sia chiamato a farsi carico della citata situazione.
Addirittura, a seguito della comunicazione del 16.01.2025 con la quale chiedevo i nominativi delle persone presenti nella struttura sita nel Comune che amministro, ho ricevuto una telefonata dai Vostri uffici nel corso della quale mi si diceva, in maniera del tu1o generica, che la Prefettura non può riferire al Comune tali generalità. Colgo quindi l’occasione per chiederVi gentilmente di comunicarmi per iscritto le disposizioni che impediscono ai Vostri uffici di fornirmi le informazioni richieste.
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