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Cronaca

Ok dal Consiglio europeo al declassamento del lupo, Wwf “Precedente pericoloso”

Procede l’iter burocratico per il declassamento del lupo; nel mese di maggio toccherà al Parlamento Europeo esprimersi

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I lupi a gandellino

Procede l’iter burocratico per il declassamento del lupo: mercoledì 16 aprile il Consiglio Europeo ha approvato il mandato per il declassamento del suo status da “strettamente protetto” a “protetto” all’interno della direttiva Habitat. Un passo che segna la gestione di questa specie: l’obiettivo è quello di offrire maggiore flessibilità agli Stati membri nella gestione delle popolazioni di lupo.

“Declassamento della protezione del lupo passo positivo”, il commento di Schiavi

“Il declassamento della protezione del lupo è un passo positivo verso una gestione più equilibrata e sostenibile della specie”. dichiara il consigliere regionale Michele Schiavi (Fdi). “Non possiamo continuare a ignorare i problemi che l’incremento della popolazione di lupi sta causando alle comunità rurali, in particolare agli allevatori, che ogni giorno affrontano danni significativi. Da tempo a tutti i livelli istituzionali chiediamo risposte concrete a questi problemi. In caso di approvazione di questa modifica anche da parte del Parlamento Europeo i singoli Stati potranno intervenire adeguando le normative e le proprie strategie di gestione: seguiremo con attenzione questo iter, continuando a chiedere con forza dati certi e reali sulla presenza del lupo nella nostra Regione, ora chiaramente sottostimata, al fine di poter definire il prima possibile delle politiche di controllo e gestione efficaci” conclude Schiavi.

La decisone spetta al Parlamento Europeo

Nel mese di maggio toccherà infatti al Parlamento Europeo esprimersi: se l’Aula approverà lo stesso testo proposto dal Consiglio, la direttiva modificata entrerà ufficialmente in vigore, altrimenti si renderà necessario un negoziato interistituzionale.

“Da tempo in Regione Lombardia segnaliamo una realtà concreta: il lupo non è più una specie a rischio estinzione, ma si sta invece espandendo in modo significativo, con impatti sempre più critici sulle attività agricole, pastorali e sulla sicurezza nelle aree montane e rurali” dichiara il consigliere regionale Giacomo Zamperini, presidente della Commissione Montagna e coordinatore del Gruppo di lavoro Grandi Carnivori.

“Questo riconoscimento segna un cambio di passo atteso e necessario. Ora non ci sono più alibi: è il momento di intervenire con regole chiare, strumenti di monitoraggio puntuali e un piano di gestione serio, come già avviene in altri Paesi europei. Gli ultimi dati a disposizione, per quanto parziali, parlano chiaro: il lupo in Lombardia ha raggiunto livelli di presenza elevati, con aumenti delle unità riproduttive superiori al 35% da un anno all’altro. Continueremo a lavorare, anche attraverso il Gruppo di lavoro che presiedo, perché nel quadro di queste modifiche normative europee e nazionali anche Regione Lombardia faccia la sua parte a tutela del nostro tessuto socio economico” conclude Zamperini.

Le reazioni di Legambiente e Wwf Italia

Legambiente e Wwf Italia hanno ufficialmente depositato un’istanza d’intervento nel ricorso già incardinato presso il Tribunale dell’Unione europea contro tale declassamento, decidendo dunque di intraprendere la via giudiziaria come già fatto da altre associazioni. Ieri i rappresentanti degli Stati membri (Coreper) hanno comunque approvato la proposta di  proposta di declassamento del lupo nel quadro della direttiva Habitat, nonostante solo  lo 0,065% del bestiame europeo ogni anno sia predato dal lupo.

«Il declassamento della protezione del lupo è una decisione sbagliata che antepone il tornaconto politico alla scienza. Non offre alcun aiuto concreto alle comunità rurali e agli allevatori, ma riduce la possibilità di investire in misure preventive per favorire la convivenza. Rappresenta un precedente pericoloso per la protezione delle specie a rischio in Europa ed è anche un segnale preoccupante di come la politica si stia allontanando dalla scienza», commenta Dante Caserta in qualità di responsabile Affari legali e istituzionali del Wwf Italia.

Ora dunque sarà il Parlamento europeo a votare questa decisione, nel corso delle prossime settimane. E il Wwf chiede ai parlamentari italiani «di mantenere l’integrità» di questo strumento essenziale per proteggere l’ambiente in Europa.

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