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Traffico in Val Seriana: i punti critici e le soluzioni allo studio

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Traffico
Traffico (© Depositphotos)

La Val Seriana, cuore pulsante della provincia di Bergamo, è una delle valli alpine più popolate e industrializzate della Lombardia. Con i suoi paesi incastonati tra le montagne e la presenza di numerose attività produttive, commerciali e turistiche, la valle è attraversata ogni giorno da migliaia di veicoli. Tuttavia, proprio questa vivacità economica e sociale si scontra quotidianamente con un problema ormai cronico: il traffico.

Il congestionamento lungo l’asse principale, la Strada Provinciale 35 (ex Strada Statale 671) – è diventato uno dei temi più discussi sia dai cittadini che dalle amministrazioni locali. In questo scenario, anche gli amanti dell’automotive iniziano a riflettere sull’importanza di veicoli più sostenibili e adatti al contesto locale. Alcuni siti come Dyler, noti per il loro catalogo di auto classiche e moderne di pregio, mettono in evidenza come la scelta dell’auto giusta, magari compatta, elettrica o ibrida, possa contribuire a rendere più fluida e meno inquinante la mobilità in aree come la Val Seriana.

I punti critici del traffico in Val Seriana

Il nodo principale del traffico in Val Seriana è rappresentato dal tratto tra Albino e Ponte Nossa, che durante le ore di punta mattutine e serali si trasforma in un lento serpentone di veicoli. In particolare, l’area di Nembro, Albino e Cene rappresenta uno snodo altamente congestionato, dove confluiscono traffico locale, lavoratori pendolari e mezzi pesanti legati alle attività industriali.

Un altro punto critico è rappresentato dall’ingresso nella città di Bergamo, dove i flussi provenienti dalla valle si uniscono al traffico urbano, creando colli di bottiglia soprattutto nelle zone di Monterosso, Redona e via Corridoni. Inoltre, la mancanza di un’alternativa ferroviaria rapida e diretta per le tratte più interne della valle aggrava la situazione, inducendo molti cittadini ad affidarsi quotidianamente all’automobile.

Nei fine settimana e durante le festività, il traffico peggiora ulteriormente a causa del turismo diretto verso le località montane come Clusone, Castione della Presolana o il Passo della Presolana, rendendo difficile sia il transito che il parcheggio nelle zone ad alta affluenza.

Le cause strutturali del problema

Una delle cause principali dell’intasamento viario è la conformazione stessa della valle: lunga, stretta e con pochi spazi per infrastrutture alternative. La mancanza di bretelle o tangenziali in grado di alleggerire il traffico di attraversamento fa sì che tutto il flusso venga incanalato sulla medesima arteria, sovraccaricandola.

Inoltre, la rete del trasporto pubblico risulta poco capillare nelle aree più remote e poco competitiva in termini di tempi e frequenza rispetto all’auto privata. Il sistema ferroviario della Teb (Tram delle Valli), benché efficiente fino ad Albino, non prosegue oltre e non copre le necessità dell’alta valle.

A questo si aggiunge una scarsa cultura della mobilità sostenibile, con poche piste ciclabili realmente fruibili per gli spostamenti quotidiani e un’offerta di car sharing e mezzi elettrici ancora marginale.

Le soluzioni allo studio

Per fronteggiare la crisi del traffico in Val Seriana, negli ultimi anni sono state avanzate diverse proposte. Alcune di queste sono già in fase di progettazione o di finanziamento, mentre altre rimangono a livello teorico.

Una delle soluzioni più discusse è l’estensione della linea TEB fino a Vertova o addirittura fino a Clusone. Questa infrastruttura permetterebbe a migliaia di pendolari di abbandonare l’auto, riducendo drasticamente il numero di veicoli in circolazione. Tuttavia, l’opera è costosa e richiede tempi lunghi per la realizzazione.

Un’altra proposta riguarda la costruzione di una variante alla SP35, con tratti in galleria o in trincea per deviare il traffico pesante dai centri abitati. Il progetto, ribattezzato “Superstrada della Valle”, ha però sollevato critiche per l’impatto ambientale e paesaggistico che potrebbe comportare.

Sul fronte della mobilità sostenibile, si sta lavorando alla creazione di nuovi parcheggi di interscambio presso le stazioni TEB esistenti e al potenziamento delle piste ciclabili. Alcuni comuni, come quello di Alzano Lombardo, stanno sperimentando incentivi per chi utilizza mezzi elettrici o partecipa a forme di car pooling.

Infine, le tecnologie smart stanno entrando in scena: è in studio un sistema di sensori intelligenti e pannelli a messaggio variabile per gestire il traffico in tempo reale, segnalare incidenti o suggerire percorsi alternativi.

Il ruolo dei cittadini e delle aziende

La soluzione al problema del traffico in Val Seriana non può arrivare solo “dall’alto”. È fondamentale anche il coinvolgimento attivo della cittadinanza e del tessuto imprenditoriale locale. Le aziende possono contribuire incentivando lo smart working, promuovendo navette aziendali o orari di lavoro flessibili per evitare gli orari di punta.

Anche i cittadini possono fare la loro parte scegliendo, quando possibile, mezzi di trasporto alternativi, condividendo l’auto con colleghi o utilizzando mezzi a basso impatto ambientale. Una maggiore consapevolezza sui costi (non solo economici, ma anche ambientali e di tempo) legati all’uso individuale dell’automobile può innescare un cambiamento culturale duraturo.

Conclusione

Il traffico in Val Seriana è un problema complesso, alimentato da fattori geografici, infrastrutturali e culturali. Tuttavia, non mancano le proposte concrete e le tecnologie per iniziare un processo di trasformazione. Con un’azione coordinata tra istituzioni, cittadini e imprese, è possibile immaginare una valle dove la mobilità sia più fluida, sostenibile e al passo con le esigenze del territorio.

Il futuro della Val Seriana passa anche da qui: meno traffico, più vivibilità.

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