Seguici su

Cronaca

Chemioterapia: al Papa Giovanni donato un casco per prevenire la caduta dei capelli

Chemioterapia: è ora disponibile nel reparto di Oncologia dell’ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo un casco refrigerante per prevenire la caduta dei capelli

Pubblicato

il

AOB donazione scalp cooling 2

BERGAMO – Una nuova tecnologia è ora disponibile nel reparto di Oncologia dell’ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo: si tratta di un innovativo casco refrigerante per prevenire la caduta dei capelli durante la chemioterapia, donato da A.O.B. – Associazione Oncologica Bergamasca o.d.v.

Il dispositivo, attivo da pochi giorni, è progettato per contrastare l’alopecia da chemioterapia, uno degli effetti collaterali più visibili e psicologicamente impattanti dei trattamenti oncologici, soprattutto nel caso di pazienti con tumore al seno. La presentazione ufficiale è avvenuta il 22 aprile, in occasione della Giornata per la Salute della Donna.

Cos’è lo “scalp cooling” e come funziona

Il casco refrigerante, noto anche come scalp cooling, funziona abbassando la temperatura del cuoio capelluto durante le infusioni di farmaci chemioterapici. Questo raffreddamento temporaneo riduce il flusso sanguigno nella zona, limitando l’assorbimento dei farmaci da parte dei follicoli piliferi e, di conseguenza, aiuta a prevenire la perdita dei capelli.

Secondo studi recenti, questa tecnologia ha mostrato un’efficacia fino al 68% dei casi, soprattutto quando viene utilizzata in presenza di specifici protocolli terapeutici. Per questo motivo, il casco è riservato a pazienti selezionate, scelte in base a criteri clinici che ne massimizzano i benefici.

Impatto psicologico e qualità della vita

La caduta dei capelli in chemioterapia colpisce circa 7 donne su 10 con carcinoma mammario. Anche se i capelli tendono a ricrescere dopo 3-4 settimane dal termine delle cure, la perdita temporanea rappresenta spesso un forte disagio emotivo. Molte pazienti scelgono la parrucca per motivi legati alla privacy, all’identità personale e all’autostima.

Sappiamo quanto l’alopecia possa influenzare la qualità della vita, pur non essendo un effetto collaterale grave dal punto di vista medico”, ha dichiarato Maurizio Radici, Presidente di A.O.B. “Abbiamo voluto donare questo dispositivo innovativo per offrire un aiuto concreto a tante donne che affrontano la chemioterapia, permettendo loro di mantenere i propri capelli e affrontare la malattia con maggiore forza e serenità.”

Un’iniziativa concreta a supporto delle pazienti oncologiche

All’inaugurazione erano presenti il Direttore generale dell’ASST Papa Giovanni XXIII, Francesco Locati, il Direttore dell’Oncologia Alberto Zambelli, la coordinatrice infermieristica Barbara Zanchi e l’infermiera Maria Grazia Paris. Per A.O.B. erano presenti il presidente Radici e un gruppo di volontarie attive da anni nel sostegno alle persone malate di cancro.

“Questo casco refrigerante rappresenta un importante passo avanti nella personalizzazione delle cure oncologiche – ha affermato Locati – e consolida il nostro impegno come struttura sanitaria attenta alle esigenze delle donne nei percorsi di diagnosi e trattamento.”

Limiti e sfide del trattamento

Sebbene efficace, il trattamento con casco refrigerante non è indicato per tutte le pazienti. Circa il 10% interrompe l’uso per effetti collaterali come mal di testa, brividi e disagio al cuoio capelluto. Inoltre, i costi elevati e la complessità logistica rappresentano ancora un limite alla diffusione su larga scala.

Tuttavia, gli investimenti in dispositivi come il casco refrigerante possono portare benefici significativi, riducendo l’impatto psicologico delle terapie oncologiche e migliorando il benessere delle pazienti.

Il ruolo di A.O.B. nella lotta contro il cancro

A.O.B. Associazione Oncologica Bergamasca o.d.v. è da anni un punto di riferimento nella lotta contro il cancro a Bergamo. L’associazione sostiene la ricerca oncologica e contribuisce all’acquisto di strumentazioni mediche innovative, collaborando attivamente con l’ospedale Papa Giovanni XXIII per offrire ai pazienti le migliori tecnologie disponibili.

Continua a leggere le notizie di Valseriana News, segui la nostra pagina Facebook o iscriviti al nostro gruppo WhatsApp

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *