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Polveri bagnate e clima surreale, con il Lecce finisce 1-1

Finisce 1-1 a Bergamo la trentaquattresima di campionato fra Atalanta e Lecce al Gewiss Stadium il clima è a dir poco surreale

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foto Atalanta.it

BERGAMO – Una partita difficile, per tattica e contesto, ma dopotutto un punto utile per lacorsa Champions. Finisce 1-1 a Bergamo la trentaquattresima di campionato fra Atalanta e Lecce.

Al Gewiss Stadium il clima è a dir poco surreale, con applausi ai calciatori del Lecce sin dal prepartita, cori contro la Lega Serie A per il discusso recupero, secondo molti e secondo i salentini a dir poco inopportuno.

Tutto dopo la morte improvvisa del leccese Graziano Fiorita, mancato a soli 47 anni. In sua memoria settore ospiti vuoto e listato a lutto.Dopo il ricordo di Graziano e quelle dedicato a Papa Francesco, il primo quarto d’ora si gioca con ritmo accademico e spalti muti.
A dar fuoco alle polveri, in senso strettamente letterale, è la Nord che al 15′ accompagna gli ultimi cori contro la Lega con una scarica di bengala che obbligano La Penna a sospendere la partita per un paio di minuti. Da lì in poi tornano cori e ritmo agonistico, con un’Atalanta volitiva, ma molto imprecisa, soprattutto in difesa dove rientra Kossonou, con Bellanova nel suo ruolo naturale, Pasalic spesso esterno e Lookman-Retegui davanti, con l’italo argentino che fuga i dubbi della vigilia.

In campo ci sono Carnesecchi, Kossounou, Hien, Djimsiti; Bellanova, De Roon, Ederson, Zappacosta, Pasalic, Lookman, Retegui.

Il Lecce punta spesso al gioco verticale e trova spazi in una retroguardia atalantina spesso aprossimativa. Al 23′ l’occasione sontuosa è sui piedi di Coulibaly, con Carnesecchi che salva in angolo di piede. Ne segue una fase di dominio salentino, con l’Atalanta che fatica ad uscire dal bunker. Al 27′ Hien contrasta Rebic e protegge l’uscita di Carnesecchi che salva di piede, smanacciando poi il tentativo di pallonetto di Karlsson. La Penna ferma tutto per un consulto Var, relativo però all’azione precedente. In discussione un mani di Hien che alla fine La Penna dopo on field review giudica da rigore. Karlsson trasforma alla destra di Carnesecchi: 0-1.

Nell’ultimo quarto d’ora l’Atalanta si accende e va al tiro con Pasalic (parato), Retegui (mezza girata fuori), Lookman e Zappacosta, ma senza successo. Si va al riposo sotto di un gol.

Nella ripresa Gasperini inserisce Cuadrado al posto di Bellanova e inverte in difesa le posizioni di Kossonou e Dijmsiti. La mossa sembra dare qualche frutto, ma al 55′ è ancora il Lecce a farsi pericolosissimo con Pierotti che liberato davanti a Carnesecchi spara fuori. La vera scossa arriva con l’ingresso di Ruggeri al posto di Kossonou (male). Il brembano da supremazia sulla sinistra e qualità ai cross. Dall’altra parte Cuadrado entra finalmente in area al 68′ e viene messo a terra. È rigore, con Retegui che raggiunge Inzaghi nella storia neroazzurra: ventiquattresimo gol e 1-1. Due minuti dopo è ancora Retegui di testa ad andare vicinissimo al raddoppio: su cross di Zappacosta, l’italo argentino colpisce la base del palo.

Per il rush finale dentro anche De Ketelaere, Maldini e Samardzic (fuori Pasalic, Ederson e Retegui), ma nulla cambia. Finisce 1-1, con un punto utile ad entrambe per i rispettivi traguardi. Domenica 4 maggio si va a Monza: serviranno i tre punti. Adoss!

Giambattista Gherardi 

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